Pubblichiamo qui un intervento dell’amico Paolo Scarponi del gruppo organizzatore della Scarpinata di Monteluce 2016 e già storico animatore delle attività della Parrocchia e della Società Polisportiva Monteluce.
L’imminente rinascita della Scarpinata dell’Assunta a Monteluce, ci ha spinto a ricercare qualche notizia storica sulla prima edizione di questa manifestazione, che era molto sentita nel nostro quartiere e che si teneva nell’ambito della festa omonima, nei giorni del ferragosto.
Innanzitutto la ricerca che ho condotto interpellando, direttamente o tramite amici, più di 30 persone (tra cui il Vice Parroco di allora Don Giuseppe Gioia e colui che lo affiancherà successivamente, dopo una presenza occasionale negli anni ’70, Don Leonardo Romizi, nonché il “maratoneta di New York” Remo Stafficci, vincitore di una edizione della Scarpinata intorno alla fine degli anni ’70 e l’attuale Magistrato, allora giovane atleta della parrocchia, Roberto Sereni) è servita a far parlare nuovamente di Monteluce e ad invitare i protagonisti di allora ad essere presenti quest’anno.
La ricerca, comunque, non ha dato certezza matematica sull’anno della prima edizione, ma, potendo collocarla negli anni in cui si facevano i primi “campi di lavoro” (raccolta di carta, stracci, ferro, vetro etc.), finalizzati dapprima a sostenere con il ricavato economico (circa 1.000.000 di lire del tempo!) le spese della nascente Società Polisportiva Monteluce (il cui Atto Costitutivo è del novembre 1971, ma era già attiva da 3 anni) e più tardi per inviare un aiuto concreto alle missioni in Mato Grosso, possiamo dire che stiamo parlando del 1969 o 1970.
Erano gli anni in cui la Valle del Giochetto era in fermento perché le ruspe la stavano spianando e nascevano i “gradoni” sui quali, ancora in terra battuta, si sono svolte le prime “Mini Olimpiadi” del Quartiere. Allora con poco si riusciva a coinvolgere un gran numero di ragazzi, c’era voglia di sport ed è in quel contesto che nacque l’idea della Scarpinata per le vie di Monteluce.
Un problema non da poco, per ragazzi di 18/20 anni che erano vissuti solo all’ombra dell’Oratorio, fu quello di reperire i pettorali: utilizzando delle lenzuola (pulite) che l’ospedale ci aveva consegnato in occasione della raccolta stracci, con l’ausilio di alcune bombolette di vernice spray costruimmo i “numeri” della prima edizione.
Per i premi da consegnare a coloro che avevano partecipato alla manifestazione, oltre a delle coppe racimolate tra qualche ente o banca, ci siamo avvalsi di una miriade di oggetti raccolti grazie ai tanti negozi allora presenti nel quartiere. Tra questi premi c’era anche una mega bottiglia (non ricordo se da 3 o 5 litri) di brandy Vecchia Romagna Etichetta Nera (la bottiglia classica triangolare, donata dal Bar Borgioni, attuale Loris) che ingenuamente era stata messa insieme a tutti gli altri premi su un tavolo all’interno dell’edicola, accanto ingresso della chiesa, dove il caldo ed i raggi del sole che, nel primo pomeriggio colpivano la zona, hanno fatto letteralmente “esplodere” la bottiglia, non solo privandoci di un premio tra i più ambiti, ma anche danneggiando altri oggetti che gli stavano accanto…
Negli anni ’70 si sono succedute altre edizioni della Scarpinata, tutte molto sentite e partecipate dal quartiere, fino ai primi anni ’80, quando vi fu una breve interruzione, per poi riprendere fino al 1993.
Quelli delle prime edizioni della Scarpinata erano gli anni della semplicità e della generosità, dove si faceva a gara per renderci utili e coinvolgere il maggior numero di persone in questo nostro progetto che, grazie alle nuove generazioni, oggi riparte per una nuova fantastica avventura.