Corri in Abruzzo….e in tanti abbiamo corso (della Volumnia solo in tre, Adriano Ortica, Matteo Brucato e il sottoscritto) i dieci chilometri che separavano L’Aquila da Onna in una giornata, fredda, ventosa e con la pioggia, ma con una emozione dentro che non è facile descrivere. Gli umbri al via erano oltre cento, solo noi appartenenti a società affiliate Endas in 83, e tutti abbiamo indossato una t-shirt con la scritta L’UMBRIA CORRE PER L’ABRUZZO che ha colpito molto, tanto è vero che all’arrivo ho ricevuto il ringraziamento dell’Assessore Regionale alla Protezione Civile per la nostra presenza e per il nostro messaggio. Come dicevo è stata una giornata forte dal punto di vista emotivo, dove l’aspetto agonistico è passato in secondo piano: le immagini de L’Aquila le abbiamo viste tutti, ma passarci accanto è diverso, vedere strade sbarrate da alte reti e controllate da militari armati, una sensazione di vuoto. Tutti noi sappiamo bene cosa vuol dire trovarsi al via di una corsa con oltre tremila persone, la confusione, il parlare forte, le spinte per prendere le posizioni migliori in gruppo: bene, ieri a L’Aquila tutto questo non esisteva, la massa di partecipanti era immensa, ma composta e silenziosa, rispettosa del luogo e delle persone che l’evento stava a rappresentare. Il minuto di raccoglimento prima del via è stato un qualcosa difficile da dimenticare: un silenzio assordante, non un minimo rumore, nemmeno in lontananza, solo migliaia di persone ferme, mute, commosse e intorno edifici altrettanto silenziosi nelle loro ferite mortali. Il via nel vialone che fronteggia la Basilica di Collemaggio, crollata per buona parte, ma già fruibile grazie ad un eccezionale lavoro di consolidamento, un paio di chilometri di discesa e via con il vento gelido e la pioggia leggera in faccia verso Onna, il paese che non c’e più e che è rinato a lato di quello distrutto grazie alla Regione Trentino Alto Adige che ha costruito tante casette in legno, si può dire piccole villette, con tanto di pratino e porticato, che formano un nuovo paesino molto ordinato. E ad Onna c’era tanta gente ad attenderci e ad applaudirci davanti al nuovo asilo simbolo della rinascita, al termine di questi dieci chilometri davvero particolari dove il cronometro non contava. E infatti mi pare fuori luogo stare a dire quanto noi tre abbiamo impiegato: voglio dire invece che il gruppo Endas Podismo Umbria si è classificato settimo tra le società: il premio di 200 euro che abbiamo vinto lo abbiamo lasciato in beneficenza insieme ad altri 200 e passa euro raccolti tra noi, un piccolo gesto tangibile che si affianca a quello simbolico della nostra presenza. Purtroppo la pioggia e il vento hanno rovinato in parte anche il pasta party, allestito in maniera impeccabile dagli uomini e donne della Protezione Civile nel luogo che l’anno scorso era utilizzato per servire i pasti durante l’emergenza. E anche in questa occasione ho notato come la partecipazione a questa manifestazione è stata vissuta in modo speciale da tutti: nonostante la pioggia, tutti coloro che erano in fila per il pasta party hanno mantenuto un comportamento ineccepibile, con una compostezza, un silenzio e un rispetto verso gli altri che capita raramente di vedere. Sicuramente una bella esperienza vissuta insieme a tante persone ognuna delle quali con la propria emozione, come mi è capitato di percepire raccogliendo sensazioni tra i partecipanti per poi scrivere l’articolo per la rivista Correre. Per ultimo un ringraziamento a chi ha organizzato questo evento dandoci la possibilità di esserne parte; oltre 40 i pullman provenienti da diverse regioni italiane oltre alle tante macchine private, il tutto gestito in maniera ottimale, con percorsi stradali appositi, senza lasciare nulla al caso. Complimenti e grazie per averci fatto correre in Abruzzo per l’Abruzzo.

di Luca Uccellini

Le immagini del paese e dalla sua attuale “normalità”:

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