Dal nostro cronista speciale, Luca Uccellini *
La trasferta milanese per i quattro della Volumnia Sericap, Raffaele, Paolino, Luca e Nicoletta, inizia sabato 19 marzo di buon mattino con la partenza alle 6,45 da Ponte San Giovanni, autista oramai consolidato Raffaele. Viaggio tranquillo, sosta in autostrada e alle 11,20 siamo a San Donato Milanese dove lasciamo la macchina per prendere la metro, linea gialla, direzione Duomo, cambio, linea rossa, due fermate e siamo a Cadorna, stazione di arrivo. In tutto poco più di 20 minuti di metro che ci portano dalla periferia al centro di Milano. La tensione di Paolino sale, si va verso l’hotel delle Stelline, dieci minuti a piedi, dove alloggeremo insieme ai top runners della Stramilano. Il tempo di sistemarci e scendiamo a pranzo: entrando nella sala, i vari keniani, marocchini e italiani top ci guardano a dir poco incuriositi, ma noi tiriamo dritti facendo la nostra parte e figura. Pomeriggio libero e gestito ognuno a modo suo fino a che ci ritroviamo ancora in sala ristorante per la cena, ovviamente tutti piatti da veri atleti!! Ma oramai il ghiaccio è rotto e ci sentiamo parte di un grande evento che andrà in scena di li a poco, il mattino dopo. La sveglia suona in due momenti: per me e Nicoletta alle sette visto che io correrò i 10 km della Stramilano non agonistica che parte alle 9 e anche Nicoletta vi parteciperà insieme ad una nostra amica di Milano; Raffaele e Paolino se la prendono comoda visto che la mezza maratona è in programma alle 11. Mi incammino verso il Duomo, dove è situata la partenza, e lascio mia moglie ad aspettare la sua amica: arrivo in zona partenza dieci minuti prima del via, riesco ad intrufolarmi e raggiungere la linea di partenza in prima fila, alle mie spalle poco meno di 60.000 persone, alcune lì dalle 7 per prendere le prime file, pronte a lanciarsi per le vie milanesi non appena il cannone del Reggimento Artiglieria a Cavallo “Voloire” sparerà il suo micidiale colpo. In tanti anni che corro partire in prima fila con una tale massa di gente e altre migliaia assiepate ai lati di Piazza del Duomo mi fa venire i brividi, è una intensa emozione; parto forte, anche per non essere travolto perche sarebbero cavoli amari, ma poi girato verso il Teatro alla Scala devo quasi fermarmi per superare una muraglia umana partita di nascosto più avanti. Quando dopo un paio di minuti riprendo a correre intorno a 4 al km mi rendo conto che sto recuperando posizioni su posizioni, vedo qualche centinaio di metri avanti a me i lampeggianti della macchina che fa da apripista e capisco che poi non sto andando tanto male, infatti entro in Arena, altro momento emotivamente forte, tra i primi quindici in un tempo di poco superiore ai 40 minuti. Intanto anche Raffaele e Paolino sono già li a respirare l’aria dell’agonismo che li vedrà protagonisti insieme ad altri settemila atleti che alle 11,10 prendono il via, con l’altrettanto fragoroso colpo di cannone, per affrontare i 21,097 chilometri della Stramilano Half Marathon. Io assisto alla partenza e al passaggio al quinto km con i keniani che transitano in 14.12, ma non riesco a vedere i due nostri, poi dopo aver attesa Nicoletta all’arrivo ce ne torniamo in hotel. Non so come si stanno comportando in gara Raffaele e Paolino, ma immagino che quest’ultimo viva la sua Stramilano in maniera molto, ma molto emotiva. Poi più tardi si saprà che il buon Paolino al suo arrivo sulla pista dell’Arena è stato intervistato in diretta dalla speaker: non sveliamo il contenuto dell’intervista, peccato solo che avendo il microfono a disposizione e migliaia e migliaia di persone intorno non abbia fatto un appello per la Corsa dello Scopetto!! Verso le 13.30 Raffaele mi chiama preoccupato per paura che il ristorante “chiuda” e il pensiero di rimanere a digiuno lo preoccupa, però lo sento soddisfatto della sua gara. Lo tranquillizzo sull’orario del pranzo, ed alle 14 siamo di nuovo a tavola, di nuovo tutti insieme, top runners e Volumnia runners, per il pranzo finale, con riso, pasta, pesce, carne, verdure, insalata come sempre, ma stavolta con un bell’assortimento di dolci molto graditi. Se può servire mangiate pure tranquillamente in occasione di gare, anche i keniani sono delle buone forchette!. Qualche atleta ci saluta e se ne va verso la propria destinazione, noi instancabili, tranne Paolino che si catapulta sul divano della hall dell’hotel, usciamo per un ulteriore giro turistico: al rientro si profila l’occasione che andavamo cercando, fare un foto con i protagonisti, anzi no protagonisti poiché protagonisti della Stramilano siamo stati tutti i 63.000 che vi hanno preso parte, ma con i vincitori della mezza, atleti di levatura mondiale che non se la tirano proprio ed anzi sono ben felici di sorridere insieme a noi, quindi ecco la foto che vedete qui sul sito! Ripresi i bagagli si ritorna verso la metro per il viaggio di ritorno: i superlativi di Paolino per questa manifestazione si sprecano, ma ha pienamente ragione, la Stramilano ha un fascino particolare, Milano sente questa manifestazione, vi partecipa in prima persona, accoglie e rispetta il podista, e chi non si attacca il pettorale sulla maglia lo fa incitandoci ed applaudendoci dal bordo della strada. Per finire un ringraziamento ad una persona, un amico, che è poi il motore di tutta la Stramilano: grazie Aldo per farci vivere ogni volta questo evento dal di dentro, noi semplici podisti fianco a fianco con i veri runners!
* (provate a cercarlo in prima fila nella foto riportata sopra…)